Piccole (e scomode) riflessioni sulle elezioni al Parlamento Europeo

Articolo di Giuseppe Prinno 

Possiamo dire che in queste elezioni al Parlamento Europeo la sinistra ha preso una bella batosta: risulta che la destra abbia vinto in Italia e la "Destra" abbia vinto anche in Francia. Ebbene sì, queste due donne guidate da valori conservatori sembra che stiano facendo la festa ai progressisti, disorganizzati e anche piuttosto in combutta tra loro. 
Il caso di Marine Le Pen è quello che ci interessa di più, figlia del grande Jean-Marie (il quale è anche incluso nella nostra lista dei punti di riferimento), in quanto sembra che il suo partito abbia messo in confusione l'intera politica francese, costringendo il piccolo Napoleone Macron a sciogliere il Parlamento ed indire nuove elezioni. 
Siamo sinceri, siamo piuttosto scettici della vittoria delle destre in Europa, le quali si sono dimostrate negli anni troppo deboli per contrastare il progressismo.
Ricordiamo infatti che erano le destre al potere nella storia che hanno causato immensi danni, vedasi politici come Cavour, Churchill, De Gaulle che hanno saputo condurre, sotto ovviamente il giogo massonico, l'Europa allo sfascio e alla scristianizzazione.

Ovviamente esultiamo per il marcio al fegato che verrà alle sinistre, le quali tremeranno di fronte a una nuova venuta del famigerato fascismo, se così lo si può definire.
Allo stesso tempo sono molti coloro che si illudono credendo che questa possa essere una nuova alba nazionalista o reazionaria dell'Europa, ma noi non crediamo fermamente in questa idea anche se non scartiamo un minimo di speranza in un nuovo baluardo europeo (quanto meno in Francia). La cosa certa è che sicuramente queste nuove vittorie della destra apriranno le porte a una nuova nascita di gruppi nazionalisti e cristiani in Europa, guardiamo i piccoli movimenti che già agiscono in Francia, in Germania o in Italia o come nel resto d'Europa, che sicuramente saranno più legittimati e un minimo più liberi di agire. 

Confidiamo nell'idea che queste nuove elezioni possano essere non alba in quanto per le vittorie della destra, ma la minima apertura alla nostra alba, quella di Un'Europa Cristiana, unita e nazionalista.


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