Le SS italiane, il primo esercito regolare dopo l'8 Settembre


L'8 settembre fu senza ombra di dubbio percepito come l'apocalisse, con la scellerata volontà del governo Badoglio di abbandonare la Germania gettandosi tra le braccia degli Alleati intarsi reparti del Regio Esercito furono lasciati allo sbando senza ordini né regole da seguire provocando morti per alcuna causa.
Molti furono tuttavia gli italiani che non accettando il disonore di arrendersi al nemico scelsero di continuare a combattere affianco dei tedeschi, questo pur non avendo un vero esercito, ciò portò da un lato nei giorni successivi all armistizio alla formazione di gruppi armati fascisti (come il Battaglione IX settembre) e dall altro nel massiccio arruolamento di ex combattenti della Milizia e non solo principalmente ranghi della Waffen SS germaniche, in esse si unirono numerosi volontari e interi reparti di stanza soprattutto in Dalmazia come nel caso della legione Camice nere di Paolo de Maria, Grecia, Slovenia e Trieste.
Il 18 settembre 1943, con la nascita della Repubblica Sociale Italiana il problema della formazione di nuovi reparti si fece subito sentire.
Rendendosi conto di ciò, il Reichsführer Himmler ordinò di radunare tutti i militari italiani che volessero continuare la lotta contro gli Alleati; questi furono inquadrati il 24 settembre dello stesso anno nella "Legione SS italiana" unità affiliata alla Waffen SS e non al suo interno.
La volontà di creare tale reparto venne espressa da Mussolini nei suoi colloqui con Hitler per poter essere impiegato al fronte, a questo punto Himmler nell'ottobre 1943 avviò l'addestramento per i volontari italiani, permettendo loro di indossare l'uniforme italiana con le doppie rune su campo rosso (quelle nere erano per le unità al fronte).
I vari reparti furono addestrati nei campi di prigionia di Debica in Polonia, i quali ebbero un duro addestramento tanto da far valere loro il diritto di fregiarsi delle mostrine nere della SS.
Nel marzo del 1944 un altro reparto, il battaglione "Vendetta", fu schierato a Nettuno. 
Parlando del "Vendetta" al suo interno vi militarono grandi personaggi, primo il suo comandante il Tenente Colonnello Carlo Federigo degli Oddi il quale militò già nella Guerra di Spagna e che, discendente da una lunga stirpe di cavalieri, quando gli venne affidato il compito del comando del battaglione si presentò con il suo stendardo nobiliare.
Altro personaggio affascinante fu il milite Pio Filippani Ronconi, il quale discendente anch'esso da una nobile famiglia aristocratica pontificia nel dopoguerra divenne un noto ideologo iranista e indologo.
Le SS italiane combatterono duramente contro gli Alleati durante lo sbarco, tenendo un fronte di oltre 4 km per 70 giorni e infliggendo ingenti perdite agli Anglo-Americani.
Dopo la ritirata verso il norditalia l'SS venne impiegata in operazioni antipartigiane senza però perdere alcuni impieghi al fronte per la difesa della Liena Gotica.
Nel marzo del 1945 per meriti di guerra venne elevata a Divisione, la 29esima; godette tuttavia poco di questo ruolo poiché nell'aprile successivo con lo sfondamento del fronte dovettero ripiegare nel Lodigiano finché non raggiunsero Gorgonzola; qui, completamente circondata da carri armati statunitensi, la divisione si arrese.
Va aggiunto che gli italiani non militarono solo in questa divisione, infatti alcuni volontari presero parte addirittura allo sbarco in Normandia del giugno 1944 nella 17a divisione "Götz Von Berlichingen" tanto per citarne una, altri italiani soprattutto del confine carnico si arruolarono ad altre unità.
Questa non è solo una storia militare, questa è la storia di molti giovani come canti fortunatamente che, davanti ad una sconfitta certa hanno detto "NO!" al tradimento, poiché come disse il Principe Nero Borghese: "la questione di fondo non è tanto di vincere o perdere, quanto di come si vince e come si perde" questo fu ciò portò i giovani al non gettarsi tra le braccia di chi fino a ieri erano nemici bensì continuare fieri le decisioni irrevocabili che si erano già prese.

Articolo di Filippo Corradetti

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